Che fai ?...pavoneggi !?

Le antropizzazioni dei nostri luoghi. Siamo stati sempre contrari all’antropizzazione dei luoghi avvenuta con l’introduzione di materiali ed elementi che non appartengono al territorio, per tante ragioni e se vogliamo anche per la sostenibilità socio-ambientale ed economica. Un esempio a cui vorremmo riferirci è il classico sanpietrino in “porfido” o “bolognino” montato con le “bellissime” code di Pavone, si fa per dire. Un errore imperdonabile di molte amministrazioni pubbliche del nostro territorio conseguito negli anni settanta con la complicità di industrie estrattive del Settentrione che hanno seppellito i nostri borghi di questa pregiata pietra che però non ci appartiene. Con questi rivestimenti gran parte dei nostri borghi hanno perso la loro caratteristica autoctona. Era molto più sostenibile la posa del Sanpietrino o del lastricato Romano di leucitite, roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche laziali o di basalto. Ovviamente nei nostri borghi si posavano anche pietrame o semplice ghiaia che ovviamente oggi non sarebbe stata più sostenibile o zone più nobili con manufatti di cotto nostrano, altre con acciottolato calcareo o di fiume a seconda dell’orografia del territorio. L’esempio di Fiuggi Anche Fiuggi purtroppo non è stata immune da tale consuetudine tappezzando il borgo e le zone centrali della città con questo materiale estraneo. In passato ci sono stati interventi che hanno rivolto la loro attenzione verso l’utilizzo di pietrame più vicino al nostro contesto che però sono rimasti limitati Non abbiamo nulla contro il porfido ma avremmo potuto almeno lavorarlo, posarlo e contestualizzarlo in modo più armonico sia nella parte alta della città che in quella bassa. anche con  forme geometriche di posa più adeguate alle città contemporanee. Tante erano le zone che in passato avevano un rivestimento di sanpietrini neri, di acciottolati e mattoncini che purtroppo sono stati disfatti o sormontati da asfalto. In alcuni punti si nota ancora la loro presenza e probabilmente qualche cimelio potrebbe venir fuori dai lavori di sistemazione  nelle zone centrali della città che l’attuale Amministrazione sta portando avanti. Peccato ! Certo che proprio a proposito di tali lavori  si è persa un’occasione di rigenerare almeno l’aspetto del design uniformando il materiale ed eliminando le code di pavone che rendono i nostri marciapiedi simili a quelli di tante altre città, magari dalle caratteristiche diverse dalle nostre. Ci auguriamo che si possa prendere quanto prima più consapevolezza di questi aspetti che potrebbero ridare dei luoghi più dignitosi, identitari e sostenibili. [gallery ids="115,121,116,123,117,119,120,122,134,135"]