I 100 anni della Chiesa di Regina Pacis

Sabato 30 Luglio si festeggeranno i 100 anni dell’apertura della chiesa

GARIBALDI BURBA ormai affermatosi anche a Fiuggi per aver progettato uno dei migliori alberghi d'Europa e la Fonte Bonifacio VIII viene chiamato nel 1914 da Padre DOMENICO ARSENICO, responsabile in quel periodo dei Frati Minori Cappuccini di Fiuggi, per progettare la Chiesa di Regina Pacis. Sembrerebbe che BURBA venga affiancato in questo progetto anche dall'ingegnere BERLUZZI. La Chiesa verrà realizzata su un terreno boscato di circa 3.400 mq. a confine con la strada Prenestina proveniente da Roma che alienarono le Suore Pie Clarisse di Fiuggi. La realizzazione della Chiesa ha una fase complicata a causa sia dell'imminente guerra e ancor più a causa di un terribile terremoto che il 13 gennaio del 1915 ha causato notevoli danni a Sora, ad Avezzano ed all'intera Marsica. A seguito dell'evento sismico il progetto iniziale viene adeguato alla normativa che ha emanato il governo ovvero al Regio Decreto n. 573 del 29 Aprile 1915.

I lavori e gli artisti

I lavori vengono iniziati dall'impresa ERMINIO ROSA, parente di Oreste impegnato nella realizzazione del Palazzo della Fonte, il 10 giugno del 1917 e completati nel 1919. Il 15 agosto del 1919 verrà celebrata la prima messa ma è nel 1922 che la chiesa aprirà al pubblico. Sul fondo dell'altare principale sarà posta la Madonna realizzata dall'artista CESARE AURELI (nato a Roma nel 1844 e morto nel 1923). Sembra che questa Madonna sarà una delle ultime opere prima della sua morte. AURELI è autore di innumerevoli opere d'arte tra cui la statua di San Tommaso in vaticano, quella di Galileo e Milton per l'Accademia dei Lincei, di Luca della Robbia posizionata nel Palazzo delle Esposizioni di Roma, di San Tommaso d'Aquino presentata a Papa Leone XIII durante le celebrazioni giubilari episcopali, della statua di santa Cecilia nella cripta omonima in Roma. GARIBALDI BURBA, essendo di fede israelita, fa scolpire una stella di David sulla prima colonna posta a lato sinistro dell'entrata. L'interno della chiesa Regina Pacis verrà completato nel corso degli anni dai Padri Cappuccini con molte difficoltà. La chiesa diventata una sorta di laboratorio artistico in quanto per la sua ultimazione operano diversi personaggi: la facciata principale viene completata  alla fine degli anni '40 del novecento con affreschi di ALFREDO TOSTI. TOSTI artista del luogo nato nel 1884 e morto nel 1953 mentre dipinge la chiesa del Quadraro a Roma. L’artista si raffigura nell’affresco (primo personaggio a sinistra) con grandi baffi e da quel momento in poi verrà chiamato con il sopranome di “Baffone”. TOSTI affresca anche l'interno della sala consiliare del Comune, l' “ultima cena” nel refettorio del Convento dei Padri Cappuccini di Fiuggi, “San Biagio” protettore di Fiuggi nella Chiesa di San Biagio. Oltre alla facciata, TOSTI dipinge tre tele poste su parte degli altari minori della chiesa. Poi è la volta di FRA TERENZIO BARBONE che realizza tele raffiguranti San Francesco, il Sacro Cuore e la Madonna della pace. Il frate di Fiuggi nato nel 1916 fin da ragazzo frequenta lo studio del prof. BARBERIS per poi seguire l'Istituto Beato Angelico di Arte Sacra. Riconosciuto artista di notevole spessore FRA TERENZIO verrà nominato cavaliere della repubblica e accademico. Merita inoltre attenzione l'opera del mosaico eseguita all'interno della Chiesa da parte di PADRE UGOLINO DA BELLUNO (nome d'arte di SILVIO ALESSANDRI) che da solo, in più di venti anni di lavoro riuscirà a rivestire oltre l'abside e l'area dell'altare anche tutte le pareti interne comprese le arcate che dividono le navate. Il lavoro, voluto da padre BIAGIO CIRILLI da Porciano inizia nel 1966 con la mosaicizzazione dell'abside fino a completarsi nel 1988: la chiesa così diventa l'unica chiesa interamente rivestita con oltre 1000 mq. di mosaico insieme alla Cappella Palatina di Palermo. I mosaici ripercorrono figurativamente e simbolicamente tutti i temi sacri della tradizione cristiana. Dal cantico delle creature all'albero della pace, dagli elementi della natura alla pace con stormi di colombe, dalla vergine alla via crucis. Il prof. GIORGIO DI GENOVA nella storia dell'arte italiana del 900 descrive l'opera in questo modo: “… Di particolare suggestione è la Chiesa di Fiuggi completamente decorata da Padre Ugolino da Belluno con suggestive istoriazioni simboliche, bibliche, cristologiche si apprezzerebbe per un totale, per quanto riguarda i soli mosaici, di mille metri quadrati....Ugolino ha saputo amalgamare gli stilemi del linguaggio moderno con quelli della tradizione paleocristiana e romanica…”.L'interno della Chiesa è completamente rivestito di decorazioni policrome e simboliche in mosaico che offrono al visitatore una visione d'insieme che invita, non solo all'osservazione, ma anche alla meditazione. Oltre al mosaico, PADRE UGOLINO ha realizzato le vetrate Dalles, con raffigurazioni di sicuro effetto sacrale e discorsi che spandono all'interno, una luminosità raggiante fasci di luce solare che rendono ancora più appariscenti le storie figurate raccontate dal mosaico. Nell'abside centrale il mosaico inneggia alla Pace. E non poteva certamente l'artista, discostarsi dal tema onomatopeico della denominazione dedicato alla Madonna `regina della Pace. Sotto il simbolismo della Pace, espresso in tutte le lingue, sgorga la Fonte della Vita ove ogni creatura và a dissetarsi per avvicinarci all'eternità spirituale del Creatore. Tutt'intorno, sopra le arcate, non poteva certo mancare il Cantico delle Creature di Frate Francesco che in sintonia si raccorda con il miracolo della creazione divina prima, con il tema della vita poi, per concludersi nell'abbraccio di sorella in affetti è l'inizio della resurrezione e della quiete eterna come a confermare esortazione si S. Tommaso “inquietum est cor meus donec non requiescat in Te”. Le capriate, che prima sembravano avulse dal contesto architettonico, sono state inglobate in trabeazioni dell'arcate cappelle, impiegando le stesse tonalità di travertino romano - chiaro, alternato al travertino oniciato, in sintonia o gemellarità di materia, di forma e di tessitura dell'arcata-navata. La composizione che si richiama al Cantico delle Creature è risolta graficamente in forme e  colori con tale impeto creativo e dolcezza figurale da suggerire una visione carica di quiete e di tenerezza. Le nuvole sono simboli astratti preannuncianti una pioggia di grazia e di peccato e una miriade di uccelli ( falchi, pavoni, aironi, anatre) volano verso lidi irreali. Tutta l'opera di PADRE UGOLINO ha una connessione poetica della parola con la cosa descritta, infatti la sua abbastanza senza seguire il soave ed intenso quel trascorrere delle “righe parlate” da tutti i toni degli azzurri al verde, come lo svariare dell'iride della luce in un limpido medico la scientificità delle acque con interessanti trattati internazionali. giorno in campagna. Musive sorrette da mensole capitelli, sono state ricoperte da una Via Crucis emblematica cominciando dall'Istituzione dell'Eucarestia con la didascalia “Fate questo in Memoria di me”. Tutte le stazioni occorre interpretarle perché ognuna è rappresentata da un simbolo, per cui l'interpretazione comporta una maggiore concentrazione che certamente, non guasta in un luogo ove occorre sostare in raccoglimento. La XVI stazione è la Resurrezione a cui è stato dedicato maggiore spazio ed una stesura pittorica piena. La zone inferiori avamposto ai pilastri, sono state realizzate con le caratteristiche striature romaniche, giungendo sino all'imposta. La ripetizione ritmata non scade mai a serialità decorativa, tutto è caratterizzato dal disegno; specie vegetali, animali ed ittiche con il risultato evidente della varietà nell'unità che arricchisce la raffigurazione di dati visivi ed informativi. Una curiosità: l'opera di PADRE UGOLINO verrà accompagnata e sostenuta dal lavoro di due bravi ed ingegnosi artigiani locali scomparsi: COSTANTINO SEVERA detto La Neccia e ADELMO STROVEGLIA.

Lunga vita alla Regina della Pace

Proprio in questo periodo in cui si stanno riaccendendo venti di guerra  chiediamo alla Regina della Pace che  possa intercedere per placare le ostilità auspicando la pace tra i popoli. Vorremmo che la bellissima storia di questa Chiesa continuasse ancora  grazie anche alla  custodia dei Frati Cappuccini che in questo secolo l’hanno tenuta a cuore ricordando l’opera di Padre Mario e Padre Vincenzo e di tutti i frati che li hanno preceduti.