La Fiuggi che sarà

Riflessioni in vista della prossima tornata elettorale del 14 e 15 maggio.
In un contesto in cui ci stiamo lasciando indietro trent’anni di storia che nel bene e nel male ha segnato un periodo (anzi quasi un’era !) di incertezze, disastri e regressi a causa dei “secolari” rapporti controversi con i gestori del settore termale, vorremmo vedere per il prossimo quinquennio una svolta da parte di tutte le forze politiche che scenderanno in campo. Una svolta che parte da una base certa e da un lavoro, che piaccia o no, che ha costruito delle fondamenta. Quindi sulla scorta di questa premessa sogniamo una Fiuggi che lasci alle spalle litigi e lavori, invece, nella ricostruzione di una città incentrata sul benessere nella sua accezione olistica, ovvero una comunità che possa godere di benefici sociali, turistici ed economici facendo leva sulle proprie peculiarità territoriali che si inquadrano in un ambito certamente favorevole. Ci auguriamo, quindi, che la politica non perda di vista il lavoro che ancora c’è da fare per allinearsi nella scia di una città virtuosa e faccia un patto con la popolazione per accrescere una visione sostenibile e consapevole. Certo, le modalità ed i contenuti per raggiungere questo obiettivo possono essere dei più disparati ma ci permettiamo di individuarne alcuni.SOS - MCA Masterplan area termalejpg

- La nostra città può diventare già da ora “smart” e “sostenibile” in maniera semplice. Per riuscirci è necessario che la comunità sia coinvolta nella costruzione di un futuro urbano ancora più verde cercando  nel delicato rapporto uomo-ambiente un nuovo equilibrio. Inoltre dovrà dedicarsi alla mobilità a basso impatto, ad una gestione attenta del territorio, al  verde pubblico, alle  tecnologie integrate e controllo delle emissioni inquinanti. Tante auto e mezzi in circolazione, significano più inquinamento atmosferico e acustico, pericoli sulle strade e stress per tutti. In particolare è possibile studiare l’istituzione della zona 30, come proposto dalla scuola dell’arch. Mario Cucinella,  per le aree centrali della città , ovvero stabilire una velocità massima di 30 km/h che insieme ad aree pedonali e ciclabili contribuirebbe al benessere ed al turismo cittadino.
- Le reti wi-fi pubbliche dovrebbero  coprire l’intero territorio ed essere condivisibili. Purtroppo oggi la rete rappresenta la porta di accesso ad una serie di servizi imprescindibili, all’informazione e alla condivisione “social” tra cittadini, istituzioni e aziende. Leggere il giornale, inviare una mail, controllare gli orari dei bus, pagare una bolletta, sono piccole azioni quotidiane che possono innescare un cambiamento reale nelle abitudini delle persone e della comunità. Senza accesso alla rete non può esserci integrazione né connettività.
- Atro obiettivo a cui si dovrebbe dedicare ancora più attenzione è quello di ridisegnare gli spazi urbani in un’ottica di maggiore fruibilità accrescendo sempre di più il verde pubblico. Gli alberi proteggono gli edifici dalle escursioni termiche, consentono un risparmio energetico medio del 10%, assorbono grandi quantitativi di CO2 e forniscono riparo e protezione alla fauna urbana, favorendo la conservazione della biodiversità. Senza considerare che una città con più verde è anche una città più bella e rappresenta  un’occasione di inclusione sociale per gli anziani e per le categorie più deboli.

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- La realizzazione di un Parco del Diluvio può rappresentare la “spina dorsale verde” della città di Fiuggi innanzitutto ridando riconoscibilità e dignità paesaggistico-ambientale al corso d’acqua che da nord a sud attraversa l’intero insediamento.
Il piano potrebbe riguardare tutte le aree libere lungo il corso del Fosso che per caratteristiche e potenzialità contribuirebbero alla formazione del Parco del Diluvio.
Creare una infrastruttura ambientale di percorsi e spazi di diversa natura che potrebbe proporre occasioni di connessione nord-sud, ma soprattutto di relazioni trasversali est-ovest tra le varie parti della città, che soffre di separazioni e di ridotte alternative ai movimenti e alla accessibilità. Ciò recuperando o scoprendo nuovi luoghi, direttrici e visuali spesso dimenticati, omessi o mai vissuti.

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- Tra le peculiarità del territorio la più importante è ovviamente “l’Acqua”. Oltre il valore commerciale e medicale che lasceremo valorizzare all’azienda termale si dovrebbe prendere spunto per esaltarne e riqualificarne il significato anche sotto altri punti di vista Il Parco delle Terme dovrebbe dotarsi di un Museo dell’acqua ovvero una struttura organizzata per la conservazione e la valorizzazione di raccolte storiche, scientifiche , artistiche e culturali relative all’acqua come elemento naturale essenziale e come elemento curativo nella fattispecie del nostro territorio, esplorare il tema "acqua" quale filo conduttore che lega tra loro i molteplici aspetti del rapporto uomo-benessere-ambiente, conservare sia nella concretezza che nella memoria quanto la presenza e, nel contempo, la mancanza di questa risorsa hanno influito sulla storia e sullo sviluppo del territorio anticolano dei suoi abitanti, promuovere la conservazione e la valorizzazione dei beni legati al rapporto uomo-acqua in riferimento anche alla storia delle nostre Fonti. Diffondere la conoscenza della risorsa acqua dal punto di vista scientifico, storico, sociale, artistico. Promuovere e diffondere una cultura dell'acqua in ogni suo aspetto ed in particolare sotto l’aspetto del benessere della persona e della natura.

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- Anche l’unificazione del compendio termale della fonte Bonifacio VIII e della Fonte Anticolana aiuterebbe la direzione di sostenibilità a cui abbiamo accennato. Si avrebbe  così una vasta area boschiva a disposizione quale connettivo naturale in cui valorizzare e diversificare le funzioni per una più ampia offerta turistica improntata sul benessere e sulla cura delle persone. Alle cure classiche potranno essere affiancati percorsi naturistici, aree per la musica e per incontri culturali, aree per parchi bioenergetici e giardini sensoriali, scuole di botanica e culture biodinamiche, centri benessere all’aperto, centri fisioterapici, aree ludiche.

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- Adottare nuovi strumenti urbanistici  di pianificazione che puntino ad una rigenerazione ed una riqualificazione urbana con la finalità di ridurre o azzerare anche il consumo di suolo. La strategia su cui orientare le politiche di gestione del territorio a livello locale deve mirare principalmente  al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente. I nuovi strumenti di rigenerazione urbana che ci auguriamo voglia perseguire l’amministrazione, facilitano e favoriscono interventi di trasformazione edilizia e commerciale che potrebbero essere calati anche sul nucleo storico in modo da renderlo più vivo ed abitato. In questa ottica andrebbe ancora valorizzato il Centro Storico con azioni che coinvolgano ministero della cultura e Regione Lazio al fine di tutelare palazzi storici importanti ed entrare nel circuito delle residenze storicheIl Palazzo Falconi avrebbe per esempio tutte le caratteristiche come anche la sua valorizzazione mediante destinazioni museali e culturali di formazione e specializzazione al fine di incentivare la fruizione del Centro con conseguenti apporti sociali, economici e turistici. Ed ancora pensare ad un piano per il decoro urbano per l’intera città e per  il centro storico in sintonia con la nuova toponomastica che è in corso di attuazione.
- Molte cose semplici e pratiche possono fare la differenza per contribuire ad una città turistica sostenibile come ad esempio: una segnaletica più adeguata per i percorsi trekking naturistici dislocati tra i boschi e i pendii anticolani, una diffusione ed una divulgazione articolata delle risorse territoriali (naturali, storiche, termali, architettoniche e culturali) mediante rinnovate mappe cartacee ed interattive.

- La raccolta differenziata a cui l’amministrazione ha dedicato molto lavoro è il primo, fondamentale passo, verso la gestione accorta dei rifiuti solidi urbani e la riduzione di sprechi, dei costi di smaltimento e dell’inquinamento ambientale. Ma il senso civico e di responsabilità che lega ciascun cittadino al proprio territorio, a volte può non bastare. La gestione della raccolta differenziata in città deve essere 4.0. L’introduzione dei “cassonetti intelligenti” è un esempio lampante che dovrà essere ancora perfezionata . Si aprono con una smart card, sono informatizzati, telecontrollati, videosorvegliati e potrebbero essere  dotati  anche di pannelli fotovoltaici.  Il comune inoltre dovrebbe potenziare il sistema di depurazione dei reflui e del contenimento delle perdite di acqua potabile dalla rete idrica. Il recupero delle acque per l'utilizzo pubblico e per l'irrrigazione del verde.

- Il territorio, poi, dovrebbe essere personalizzato nel suo carattere esaltando, come accennato precedentemente, le proprie peculiarità per cui elenchiamo altri suggerimenti tra cui:
La costituzione di una Casa della cultura e museo del novecento che abbia l’obiettivo di valorizzare  le documentazioni, il materiale, le testimonianze, gli archivi, le opere d’arte, la letteratura, le tradizioni, la musica popolare che riguardano il nostro territorio valorizzando anche il Novecento, epoca in cui è nata e plasmata la Fiuggi termale. Epoca dove il valore turistico e culturale ha conosciuto il suo più importante valore. L’idea è quella di valorizzare i luoghi legati ai personaggi della grande storia attraverso il recupero anche di  edifici storici e la creazione di un  polo espositivo, culturale e congressuale ad alta valenza turistica.


Il progetto Anticoli-Fiuggi km 0 che ha riscontrato durante questi anni un grande successo favorendo la crescita delle visite al centro storico e l’acquisizione di un nuova nicchia di turismo andrebbe mantenuto ed esaltato anche attraverso la sua fruibilità serale e notturna in modo da rendere il circuito ancora più suggestivo .339026047_1169796947058395_275509668173019751_njpg

Dopo aver riaperto il Teatro Comunale , realizzato opere importanti come il Palazzo dei Congressi ed il Centro Benessere e costruito servizi ed opere pubbliche incidenti nella vita cittadina vorremo che qualsiasi amministrazione uscente dalla tornata elettorale possa continuare a lavorare senza sosta per la qualità di vita di tutti i cittadini e della città augurandoci che prenda spunto dagli argomenti decritti.  A tale proposito, per concludere, ci permettiamo di suggerire la creazione di un laboratorio multidisciplinare per il cambiamento infatti come diceva l’illustre collega Richard Rogers: “Se vogliamo migliorare la qualità dell’ambiente e della città in cui viviamo, l’unico modo è coinvolgere tutti”.

Felice D’Amico