Perché non recuperare l'arredo "firmato" di qualità per ricollocarlo nel salotto urbano di Piazza Spada, per cui era stato studiato ?

Gli antipodi del ragionamento Alla fine degli anni Novanta l'Amministrazione Comunale, considerata la cronica carenza qualitativa di arredo della città,   ebbe l'idea innovativa di dotare lo spazio urbano della centrale Piazza Spada con nuovi e particolari arredi che avrebbero consentito la fruizione funzionale e confortevole di quest'area da parte delle molte persone che la frequentano. La spesa : circa novanta milioni di vecchie lire. Con tale badget il Comune acquistò una variegata linea di prodotti in legno massello lavorato tale da ricostruire gran parte dell'arredo della Fiuggi Termale. L'importanza dell'intervento L'intervento fu un esempio di arredo urbano improntato sulla qualità, funzionalità ed estetica. I modelli di queste panchine erano state realizzate dalle officine Rivadossi, industrie di primaria importanza, e depositate nel museo di opere in legno. Erano state disposte secondo uno studio preciso tale da valorizzare l'habitat della stessa Piazza ed in sintonia con gli alberi del centro termale. Il dissolvimento dell'idea Agli arbori del terzo millennio l'Amministrazione decise di smontare tutto l'arredo per dislocarlo casualmente, senza un'idea precisa, lungo le strade della città fino a ritrovare delle panche lungo la strada  secondaria che collega Fiuggi a Torre Cajetani dalla parte di Colle Michelangelo. La proposta Lasciando stare tutte le motivazioni che rischierebbero di alimentare inutili polemiche ci permettiamo di suggerire di provare  a recuperare questo interessante patrimonio di pregevole valore  sparso per Fiuggi e riutilizzarlo organicamente nella Piazza e dintorni ora che l'Amministrazione sta effettuando importanti lavori di riordino degli spazi urbani della città. La bottega artigiana di Clemente Rivadossi : tradizione e amore per il legno La concezione del lavoro di Clemente Rivadossi fu assunta come programma e regola operativa La falegnameria di Nave (BS) fu iniziata dal nonno Clemente Rivadossi nel 1920 che nella sua “bottega” progettava e creava botti, carri e attrezzi quotidiani e mobili per “signori” e strutture destinate alla vita quotidiana, veri e propri manufatti che mai tradivano le regole di un lavoro che nel suo pensiero doveva essere e restare un fatto creativo, la cui cura ed essenzialità sempre si mettevano in rapporto alle esigenze pratiche e poetiche dell’uomo. “Ho imparato il mestiere da mio padre Clemente – ricorda Ottavio -uomo forte, un po’ ribelle, certo innamorato del legno ma anche di tutte le manifestazioni artistiche, dalla pittura alla scultura alla musica. Passioni, queste, trasmesse ai figli come valore primario e duraturo,insegnandoci la vera libertà e l’indipendenza dal denaro” [caption id="attachment_86" align="alignleft" width="320"] Panca con schienale[/caption] [caption id="attachment_85" align="alignright" width="320"] Panca semplice con fioriera[/caption] [caption id="attachment_84" align="alignleft" width="320"] Vecchia planimetria di sistemazione[/caption]