Perchè non provare a recuperare il paesaggio agrario ?

Durante questo periodo non si fa che parlare del paesaggio urbano, delle riaperture, dei riordini cittadini che giustamente accentrano l’attenzione dopo una grave crisi scaturita dalla pandemia. Il periodo che stiamo attraversando, inoltre, sta favorendo gli spostamenti così detti di “prossimità” facendoci conoscere ed apprezzare fortunatamente paesaggi ristretti, piccoli borghi, storie locali e tradizioni. Nel nostro caso che abbiamo vissuto sempre nel segno delle acque termali, si è notato l’inizio di un’apertura nei confronti di altri aspetti che avevamo messo sempre da parte: la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale, la riscoperta del borgo, l’approfondimento della cultura dello sport e dell’ambiente.

E’ il borgo Agricolo che ci ha condotto nel benessere del ventesimo secolo

C’è un campo di cui però non si sente mai parlare o perlomeno non è mai stato oggetto di preservazione o tutela ed è quello agrario ed ambientale nel vero senso della parola. Non tutti sapranno, o almeno i giovani, che Anticoli di Campagna era un paese agricolo che fin dalla sua nascita viveva di agricoltura tramandando così gli aspetti di questa vita bucolica sino agli anni settanta per poi scemare sino agli arbori del ventunesimo secolo. Ma ora tira un’altra aria e sarà sicuramente opportuno una riorganizzazione per una rinascita di questo aspetto cittadino. In Anticoli si coltivava il cotone, lo zafferano, c’era un’intensa attività di pesca e di pastorizia e numerosi allevamenti di suini , bovini ed equini. Non parliamo poi della viticultura che contava piccoli ma curati vigneti che hanno portato Fiuggi sino agli anni cinquanta alla ribalta di enologi che classificarono il vino delle Piagge e quello di Caiano tra i migliori del Lazio ( cit. Il Messaggero 1950)

Anche se  il nostro territorio non è molto esteso esso ospita località con vocazione agricola e pastorizia molto interessanti al cui interno si snodano percorsi anche di transumanza di antica datazione che collegano territori agricoli montani relazionati tra loro sia nel versante nord – Acuto -Trevi nel Lazio-Guarcino- Abruzzi e sia nel versante sud -Canterno – Ferentino – Fumone- Sino ad arrivare nella pianura pontina

Perché non credere nella potenzialità di questo settore ?

Le potenzialità sia nel campo agricolo che turistico del nostro territorio agrario e boschivo  sarebbero davvero interessanti ma andrebbero rivalutate e salvaguardate con una politica specifica, servendosi di strumenti di pianificazione idonei e soprattutto di gestione, controllo e divulgazione anche a scopo turistico . Ora la politica di questi luoghi, specialmente di quelli più accessibili , è lasciata al caso ed alla iniziativa dei privati che ovviamente , senza un piano di riferimento adeguato ed un supporto istituzionale che “crede” in questo settore , operano con una logica casuale. Se vi fate una “ passeggiata” in qualche luogo più accessibile vi accorgerete sia del patrimonio di bellezza che abbiamo ma anche di spontaneità e casualità in cui versa il nostro paesaggio agrario. Una politica adeguata inoltre tutelerebbe i pochi operatori agricoli attualmente esistenti favorendo la crescita di questo settore anche nei confronti delle giovani generazioni che con le tecnologie moderne ne trarrebbero benefici economici.

Appello all’Assessore all’Agricoltura o all'Ambiente ?

Premettendo che , almeno dal sito istituzionale, non risulta un ruolo del genere, sicuramente crediamo che ci sarà qualche consigliere a cui sarà stato delegato questo campo ed a cui lanciamo questo messaggio di speranza: che si possa dare inizio ad un percorso di rinascita del settore agricolo pastorale abbandonato da molto tempo credendo che la sola acqua avrebbe salvato la nostra economia !

.....o al Sindaco ?

che attraverso le sue dichiarazioni intercettate sui social si inizia a percepire più consapevolezza sulla necessità di occuparsi del "futuro green" e di un " ambientalismo moderno " ....Facciamo, dunque, il famoso " nodo al fazzoletto" e lavoriamo tutti per far riemergere la coscienza agricola "moderna" del nostro territorio che dia una mano anche al nostro marketing turistico

E’ impossibile avere una società sana senza un giusto rispetto per la terra.